È una delle sette birrerie autorizzate a sfoggiare il logo esagonale
"Authentic trappist product". La produzione della Chimay fu avviata dai
monaci cistercensi nel lontano 1863 ed è tuttora dislocata all'interno
dell'Abbaye de Notre Dame de Scourmont, località belga ai confini con la
Francia. La prima fermentazione della birra viene ancora effettuata
all'interno delle mura del convento anche se poi l'imbottigliamento, prima
della rifermentazione in bottiglia, avviene in uno stabilimento esterno.
Vengono prodotte tre diverse Chimay che prendono il nome dal colore del
tappo: blu, bianco oppure rosso. La Chimay tappo blu, nella bottiglia da 75
cl, è conosciuta come Grande Réserve. Nonostante gli appassionati di birre
atigianali considerino la Chimay la più industriale delle trappiste la
versione "tappo blu" rimane una gran bella birra che merita assoluto
rispetto. Sicuramente quella più facile da reperire grazie alla sua
capillare diffusione nel mondo. L'esame visivo propone un colore ambra scuro
e limpido, dalla schiuma densa anche se non particolarmente persistente. Il
naso è intenso, ampio e complesso. Note balsamiche di erbe aromatiche e
spezie ne impreziosiscono il corredo fragrante e fruttato. Al palato corpo e
struttura si fondono in una beva snella e dinamica. Finale apprezzabilmente
lungo, secco ed appagante. Da abbinare a formaggi dal sapore forte ed deciso
come quelli, perché no, prodotti in questa stessa abbazia.
Voto: @@@@ (degustazione in data: 07/2008)
Fabio Cimmino
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