Area
di produzione - interessa i comuni di Leonforte, Enna,
Calascibetta, Assoro ed Agira, in provincia di Enna.Frutto
- è ottenuto dai due ecotipi locali "Bianco di Leonforte" e "Giallone
di Leonforte", non iscritti nel catalogo nazionale delle
varietà. Metodo di ottenimento - SCELTA DEL
PORTINNESTO: I portinnesti ammessi sono il Pesco Franco ed il
Pesco Mandorlo (GF 677), Barrier e Cadaman. Le piantine ammesse
sono a radice nuda o piantine in fitocella, e devono essere di
buona qualità agronomica e sanitaria, e di età massima di 1
anno. Le marze da utilizzare devono provenire da piante madri
sane dal punto di vista fitosanitario, selezionate all'interno
di impianti ricadenti nei comuni dell'area di produzione, per la
propagazione della "Pesca di Leonforte". La messa a dimora delle
piante deve avvenire necessariamente nel periodo autunno-inverno
per quelle a radice nuda; le piantine in fitocella possono
essere impiantate nello stesso periodo o anche in primavera, in
presenza di umidità del terreno sufficiente ad evitare possibili
stress da trapianto. Le piantine vengono irrigate appena dopo la
loro messa a dimora.
SISTEMI DI CONDUZIONE DEGLI IMPIANTI: sono riconducibili alle
tecniche di produzione antiche, consolidate dalla tradizione, e
tengono in considerazione le prerogative del quadrinomio
costituito dal tipo di cultivar di pesco, dal suolo, dal clima e
dall'uomo. La coltivazione deve essere condotta con i seguenti
metodi: - convenzionale, in uso nella zona, con l'osservanza
delle norme di "Buona Pratica Agricola" della Regione Siciliana;
- integrata, ottenuta nel rispetto delle "Norme Tecniche"
previste dal disciplinare della Regione Siciliana; -
biologica, secondo il Reg. (CE) 834/2007 e successive modifiche
ed integrazioni.
FORMA DI ALLEVAMENTO: deve assicurare un'adeguata esposizione ai
raggi solari in tutte le parti della chioma, fornire frutti di
qualità, favorire un'uniforme distribuzione dei prodotti
antiparassitari e agevolare le operazioni colturali quali
potatura, diradamento, insacchettamento e raccolta dei frutti.
Le forme di allevamento e le distanze di impianto ammesse sono:
- Vaso semplice o Vasetto ritardato: m 4-4,5 x 4,5-5;
- Tatura Trellis o Y trasversale: m 5 x 2;
- Fusetto: m 4,5-5 x 2.
La densità di impianto è compresa tra 400 e 1.100 piante ad
ettaro in dipendenza della forma di allevamento adottata, fermo
restando che comunque la massima produzione per ettaro non deve
superare le 20 tonnellate.
TECNICHE COLTURALI: è ammessa la potatura sia invernale che
estiva, da eseguire annualmente secondo i canoni suggeriti dalla
tecnica. Il diradamento deve essere eseguito prima
dell'insacchettamento dei frutti e comunque non oltre il mese di
maggio. E' obbligatorio l'uso del sacchetto di carta pergamenata
per la difesa meccanica dagli agenti patogeni, da attuarsi nella
fase in cui la drupa raggiunge la dimensione di una noce e,
comunque, non oltre il mese di luglio.
FERTILIZZAZIONE: negli impianti in fase di allevamento, le
quantità di fertilizzanti devono essere ridotte
proporzionalmente, localizzandole in prossimità dell'apparato
radicale delle piante. Deve essere privilegiato l'uso del letame
e degli altri concimi organici. Sono ammesse le pratiche di
fertirrigazione e di concimazione fogliare. Non sono ammessi
apporti di azoto superiori a 150 kg per ettaro.
IRRIGAZIONE: è ammessa la tecnica di irrigazione a goccia o per
aspersione. Non sono ammessi sistemi irrigui soprachioma.
Raccolta: avviene a partire dalla prima decade di
settembre fino alla prima decade di novembre. Il grado di
maturazione del prodotto deve essere tale da consentire la
lavorazione, il trasporto e le operazioni connesse; permettere
la buona conservazione fino al luogo di destinazione; rispondere
alle esigenze commerciali del luogo di destinazione. Le drupe
devono essere raccolte a mano evitando l'operazione nelle ore
più calde della giornata e l'esposizione diretta al sole dei
frutti raccolti. Cura particolare dovrà essere prestata alla
separazione del frutto dal ramo che deve avvenire senza
provocare danni al peduncolo. Inoltre, deve essere asportato il
filo di ferro, che serve per legare i sacchetti di pergamena, al
fine di evitare il danneggiamento dei frutti depositati nelle
cassette o in altri contenitori. E' ammessa la refrigerazione
del prodotto in celle frigorifere a temperatura compresa tra
0.5°C e 4.5°C per un periodo massimo di 20 giorni. Le operazioni
di condizionamento devono avvenire all’interno dell'areale di
produzione per evitare che il trasporto e le eccessive
manipolazioni possano provocare imbrattamento e ammaccatura dei
frutti con conseguente attacco da muffe e patogeni vari che
comprometterebbero le caratteristiche qualitative del prodotto.
Caratteristiche al consumo - i frutti devono essere
integri, di aspetto fresco, sani e privi di attacchi da marciumi
o che presentino alterazioni tali da renderli inadatti al
consumo; puliti, cioè privi di sostanze estranee e visibili;
indenni da parassiti a qualunque stadio di sviluppo; privi di
odori e/o sapori estranei; il valore della consistenza della
polpa, misurata con puntale del penetrometro di 8 mm, deve
essere minimo 4.5 Kg/cm2 per l'ecotipo Giallone di Leonforte e
minimo 3.5 Kg/cm2 per l'ecotipo Bianco di Leonforte; contenuto
in solidi solubili compreso tra 11 e 13 gradi Brix; peso
compreso tra 100 e 350 grammi; forma globosa a valve
asimmetriche; buccia di colore giallo con striature rosse non
sempre evidenti per l'ecotipo Giallone di Leonforte; buccia di
colore bianco con striature rosse non sempre evidenti per
l'ecotipo Bianco di Leonforte; polpa di colore giallo per
l'ecotipo Giallone di Leonforte; polpa di colore bianco per
l'ecotipo Bianco di Leonforte; la polpa deve essere aderente al
nocciolo. Possono ottenere il riconoscimento IGP "Pesca di
Leonforte" solo le pesche di categoria Extra e I. |