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Questo
bellissimo libro, dedicato ad un grande artista del mestolo di straordinaria
sensibilità, ha numerosi pregi. Il primo è che non è il solito testo
enogastronomico, ma al contrario, attraverso le parole di chi lo conosce bene,
racconta dell'uomo Cesare Giaccone, la sua storia, le emozioni, i colori,
i sentimenti che lo hanno attraversato nel lungo periodo in cui si è dedicato a
questa forma d'arte. Si, arte, senza alcun dubbio. E man mano che si scorrono
le pagine si impara ad apprezzare quella magica terra che è la Langa, anzi
l'Alta Langa, dove le colline cominciano ad avere un'elevazione più decisa, la sua
gente orgogliosa e forte, fiera della propria tradizione e della propria
cultura. Il volume, dalla eccellente grafica, di cui è autrice l'Artistica
Savigliano, è corredato di numerose fotografie quasi tutte in bianco e nero di Bruno
Murialdo, che ritraggono in modo straordinario Cesare nei diversi momenti
della sua giornata, foto che non fanno da cornice bensì assumono ruolo
primario, ti impongono di guardarle, nei minimi particolari. La scelta del
bianco e nero è perfetta, perché accentua le sfumature: ed eccolo mentre
raccoglie la legna, oppure in cucina che prepara uno dei suoi piatti, o ancora
in un momento giocoso con due cipolle ai lati delle orecchie; poi lo scopriamo
nell'atto di preparare un suo dipinto, quando annusa col suo naso deciso ed
esperto un tartufo bianco, quando assorto nei suoi pensieri passeggia in una via
di Albaretto della Torre, il piccolo comune a 22 km da Alba, dove è nato
il 22 novembre 1946 e tutt'ora possiede il suo piccolo ristorante "Angolo
di Paradiso". Bellissimi anche i testi, scritti da Luigi Sugliano e
Luciano Bertello, ma anche i contributi di Giorgio Bocca, Anna Bologna, Mario
Buffone, Maurizio Crosetti, Gianni Gallo, Padre Eligio Gelmini, Massimo
Martinelli, Nico Orengo, Davide Palluda, Gino Paoli, Cesare Pillon, Bruno
Quaranta, Gianni Rivera, Antonio Santini, Enrico Tallone, Giovanni Tesio, Irene
Virbila, Enzo Vizzari, Joahnn Willsberger.
Certamente, dopo che avrete letto questo libro, non potrete fare a meno di
andare da Cesare, non solo per vivere l'esperienza della sua grande cucina, ma
soprattutto per cercare di carpire quelle atmosfere, quei luoghi, quelle storie
che sanno quasi di leggenda. Immaginerete l'incontro fra Cesare e Bartolo
Mascarello, quel grande uomo, colto, forte eppure dolcissimo, che tanto ha
contribuito con la sua tenacia e le sue convinzioni per mantenere viva la
tradizione del grande Barolo, di cui era impareggiabile maestro. E immaginerete
i silenziosi incontri con Bruno Giacosa, altro grande di Langa, taciturno
come Cesare e dallo sguardo immenso e profondo. Incontri dove ogni scusa è
buona per assaggiare i grandi vini che scaturiscono da questa terra vocata e
ricca di storia e, magari, provarli su quei magici piatti.
Ho letto questo libro poco alla volta, per non perdere alcun particolare, lasciarmi trasportare dai racconti e dalle immagini, soffermarmi su
questo o quel momento, su questa o quella immagine, a volte sono tornato indietro per rileggere quei punti che mi hanno particolarmente emozionato.
E' una cosa che non mi capita spesso, ma qui c'è poesia, bellezza, incanto, il tempo sembra fermarsi, o almeno rallentare, rendendo tutto più facile
e straordiariamente coinvolgente.
Roberto Giuliani
Cesare e le Alte Langhe - di Luigi Sugliano e Bruno Murialdo
Sorì Edizioni - Via Roma, 41 Piobesi d'Alba (CN)
tel. e fax 0173/619941
130 pagine, 70 fotografie in bianco e nero e 3 a colori
Euro 25,00
informazioni@enotecadelroero.it
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