Greco
nero |
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Origini: Vitigno
a bacca nera che fa parte della numerosa famiglia dei Greci, la cui
origine e diffusione è piuttosto incerta; molto probabilmente è stato
introdotto dai coloni ellenici, fondatori della Magna Grecia. Con questo
nome vengono chiamate molte varietà che hanno ben poco in comune (Greco
nero di Avellino, delle Marche, di Teramo, Terni,
Velletri, toscano). E' coltivato prevalentemente in
Calabria, nelle provincie di Catanzaro (Locri) e Crotone. Era erroneamente
ritenuto sinonimo di Marcigliana o Marsigliana coltivato
nella provincia di Catanzaro, ed è stato confuso anche con l'Aleatico e
il Verdicchio nero. Localmente è chiamato Grecu niuru e
Maglioccone (Bivongi). |
Caratteristiche e esigenze
ambientali e colturali:
Ha foglia
media, orbicolare o cuneiforme, trilobata o intera; grappolo
medio o grande, di forma conica, corto, raramente con un'ala corta, mediamente
compatto; acino
medio o piccolo, obovoide, con buccia pruinosa, sottile ma consistente, di colore
nero (il riflesso bluastro nella foto è dovuto alla presenza della pruina). Ha produzione
media e costante, predilige terreni poco fertili e ambienti caldi. Le forme di
allevamento più idonee sono quelle a piccola espansione, come l'alberello, con
potatura corta o addirittura cortissima. |
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Malattie e
avversità: E' un
vitigno ideale per le sue grandi capacità di resistenza alle malattie
crittogamiche e alle avversità climatiche. |